PREPARAZIONE DEL NIDO

Dalle competenze alla necessità di un neonato.

Se digitiamo su google “cosa serve quando nasce un bambino?” saremo inondate da svariati articoli con le informazioni più o meno interessanti.
Premettendo che questo non vuole essere l’ennesimo articolo con quel taglio, addentriamoci in questo territorio variegato!
Le necessità reali di un neonato le potremo valutare in base alle sue competenze: ho un bisogno quindi mi serve questo piuttosto che altro.
La prima domanda che ci dobbiamo porre quindi è: che bisogni ha un neonato, che competenze ha?
Partiamo quindi dalle neuroscienze che ci illustrano le capacità fisiche, psichiche e emotive di un neonato.

Alla nascita un bambino è un essere competente, distinto, è una persona “completa”, diversa da noi. E’ un essere sociale, comunicativo che ha dei bisogni e li manifesta attraverso la lingua che inizialmente conosce: il pianto.
Un bambino non è in grado di alimentarsi, pulirsi e riscaldarsi in maniera autonoma, pertanto necessita della nostra presenza per poter crescere in salute.
Inoltre è altrettanto vitale creare un legame con gli adulti di riferimento, per lo più con la mamma. E’ un bisogno primario essere nutrito così come essere riconosciuito come individuo.
Molto spesso diamo per scontato che se un bambino non sa ancora interagire, non abbia capacità di apprendere e capirci; invece proprio mentre è ancora nel ventre materno e nei primi momenti di vita che si offre un grande imprinting alla personalità dell’adulto che sarà.
Lo sviluppo cognitivo ed emotivo del mio bambino dipenderà dalla risposta che offrirò ai suoi bisogni, sin da subito.
E che bisogno ha un neonato?
Considerando i 9 mesi che ha vissuto nella nostra pancia, questo sarà senza dubbio un bisogno primario: che la mamma (o chi ne fa le veci) faccia da tramite con il mondo esterno.
Attraverso il latte, creando un ambiente adeguato come intensità di luce, rumori e odori e soprattutto un tramite di pelle.
La pelle è l’organo più esteso alla nascita, il suo contatto stimola il sistema nervoso centrale e endocrino, la pelle è il limite tra me e il mondo, il mio confine, ciò che mi mette in relazione con l’altro.
Attraverso la pelle io mi sento accolto, coccolato, confortato, ho il mio contatto con il mondo: contatto, con-tatto.
Quindi la cosa più importante per creare un nido è inizialmente fare spazio al nuovo arrivato o arrivata, dentro e fuori, creare spazio nella pancia inizialmente, nei pensieri e nel cuore, per potersi affermare come individuo.
Poi per questa grande necessità di contatto che un neonato ha possiamo organizzarci con fasce portabebè che ci aiutino nel quotidiano, per poterlo tenere vicino, a contatto, ma senza stancarci troppo. Una culla in cui dormire non troppo ampia ed esposta, ma avvogente, a sua misura: possiamo usare asciugamani arrotolati per creare un confine.
Possiamo scegliere pochi vestiti ma di buona qualità, morbidi, adatti alla loro evoluzione motoria, non troppo costringenti.
Poche cose sono realmente necessarie, abbiamo sempre tempo per aumentare e allargare il nostro guardaroba e le nostre attrezzature. Aspettiamo di conoscerci per capire di che cosa abbiamo realmente bisogno, come coppia mamma bambino/a.
Se il benessere del neonato passa attraverso le braccia della mamma, il benessere della mamma passa attraverso le braccia di chi le sta attorno. Un sostegno famigliare programmato è la base della nostra tranquillità, quindi organizziamoci!
Poi il mercato offre davvero tanto, forse troppo, per la propria routine, ognuno di noi sceglierà ciò che lo fa stare meglio, più serenamente, anche in base al proprio stile di vita.
E per voi cosa è stato realmente necessario?